
Educare l’Intelligenza Artificiale

Il vero potenziale dell’Intelligenza Artificiale risiede nella sua capacità di affiancare e potenziare l’intelligenza umana
Focus su educazione, empatia e relazione
Prima di affrontare le questioni etiche legate all’Intelligenza Artificiale o al suo processo di apprendimento, dobbiamo prendere coscienza di un fatto fondamentale: l’Intelligenza Artificiale è più forte di noi. Nessun essere umano potrà mai elaborare, informatizzare e produrre dati con la stessa velocità e capacità di una macchina. Ma vincere una battaglia non significa vincere la guerra, né tanto meno dominare. Tutto dipende dal terreno su cui si gioca la partita.
Se la sfida si svolge sul piano dell’elaborazione e dell’informatizzazione, il confronto sembra impari. Ma se invece il fulcro diventa l’educazione, l’empatia e la relazione, il ruolo degli esseri umani torna centrale. Educare non significa soltanto trasmettere conoscenze, ma “tirar fuori” ciò che è già presente, un principio che da sempre guida l’insegnamento e la formazione.
Allora, cosa possiamo “tirare fuori” dall’Intelligenza Artificiale? Se l’intelligenza umana è capace di rompere gli schemi, di apprendere dagli altri e di evolvere attraverso il confronto, l’AI, per quanto potente, resta ancorata a modelli preesistenti, dipendendo dalle regole che noi stessi le imponiamo.
Per questo, non potrà mai realmente dominarci.